About Us

Siamo un luogo dove passione, accoglienza e cura dei dettagli si incontrano. Ogni spazio è pensato per farti sentire a casa, ogni esperienza nasce dal desiderio di offrirti il meglio. Con uno stile unico e un’anima autentica, ti accogliamo per farti vivere momenti indimenticabili.

La Nostra Storia

Hand-crafted Decor

Ogni angolo è curato a mano, unendo tradizione e creatività in un mix unico che affascina e sorprende.

Cozy Place

Un rifugio caldo e accogliente dove ogni dettaglio parla di comfort e autenticità.

Relax Atmosphere

Rifugiati nel verde, lontano dal caos e vicino alla tua pace.

Nel cuore antico di Castrignano del Capo, su Piazza San Nicola, si erge una delle più affascinanti dimore storiche del Salento: Palazzo Trani. Questo elegante edificio signorile, oggi conosciuto anche come “Casa Museo Retrò”, risale al XVIII secolo e rappresenta un raro esempio di architettura nobiliare salentina integrata nel tessuto urbano, con elementi tipici delle masserie fortificate e delle dimore difensive.

Secondo le fonti storiche locali, il palazzo fu edificato sui resti dell’antica muraglia di cinta di Castrignano del Capo, quando il paese era ancora soggetto a incursioni piratesche lungo le coste dell’estremo Sud del Salento.

Il palazzo fu proprietà per oltre due secoli della famiglia Trani, notabile casata locale con presunte origini nobiliari. Secondo una consolidata tradizione orale, la famiglia godeva del diritto d’asilo: un privilegio riconosciuto in epoca borbonica secondo cui un reo, se avesse cercato rifugio bussando al portone del palazzo, non poteva essere catturato dalle autorità fino a quando non uscisse volontariamente.

Il cortile interno, pavimentato con grandi “chianche” (lastre di calcare tipiche dell’architettura salentina), era il centro vitale della dimora. L’ampio atrio voltato, utile per ripararsi durante i giorni di pioggia, precedeva gli ambienti privati e le ali funzionali del palazzo. L’edificio non era solo una residenza, ma anche una struttura autosufficiente, sul modello delle masserie fortificate: un’economia domestica chiusa che garantiva l’autonomia dei suoi abitanti.

Vicende matrimoniali e successione
Nel 1860, Francesca Trani sposò Domenico Ferrari, appartenente ai Duchi di Parabita, legando così la dimora a un ramo della nobiltà napoletana. La loro figlia, Mariannina Ferrari Trani, portò il palazzo in dote alla casata Muzi di Gallipoli, altra famiglia illustre del Salento. L’ultimo discendente maschile del ramo Muzi risulta scomparso alla fine del XX secolo, segnando la chiusura di una lunga tradizione familiare.

Presenze illustri e storia nazionale
Due importanti episodi storici sono legati al palazzo:

1807 – Giuseppe Bonaparte
Secondo la tradizione popolare, Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone e allora re di Napoli, trovò ospitalità nel palazzo durante un viaggio ispettivo nel Sud Italia. Questa visita, se confermata, testimonierebbe l’importanza strategica e politica della dimora.

1943 – Il Re Vittorio Emanuele III e Badoglio
Nel contesto drammatico dell’Armistizio dell’8 settembre 1943, Vittorio Emanuele III e il maresciallo Pietro Badoglio si rifugiarono in Puglia durante la ritirata della monarchia e del governo. Il sovrano trovò alloggio proprio in questa dimora, mentre gli altri ufficiali dello Stato Maggiore furono ospitati nella colonia Scarciglia, nei pressi di Punta Meliso, a Santa Maria di Leuca. Questo episodio inserisce il palazzo direttamente nel contesto delle vicende della Seconda guerra mondiale.

Un luogo dove la storia non si racconta: si respira.

La Nostra Storia

Nel cuore antico di Castrignano del Capo, su Piazza San Nicola, si erge una delle più affascinanti dimore storiche del Salento: Palazzo Trani. Questo elegante edificio signorile, oggi conosciuto anche come “Casa Museo Retrò”, risale al XVIII secolo e rappresenta un raro esempio di architettura nobiliare salentina integrata nel tessuto urbano, con elementi tipici delle masserie fortificate e delle dimore difensive.

Secondo le fonti storiche locali, il palazzo fu edificato sui resti dell’antica muraglia di cinta di Castrignano del Capo, quando il paese era ancora soggetto a incursioni piratesche lungo le coste dell’estremo Sud del Salento.

Il palazzo fu proprietà per oltre due secoli della famiglia Trani, notabile casata locale con presunte origini nobiliari. Secondo una consolidata tradizione orale, la famiglia godeva del diritto d’asilo: un privilegio riconosciuto in epoca borbonica secondo cui un reo, se avesse cercato rifugio bussando al portone del palazzo, non poteva essere catturato dalle autorità fino a quando non uscisse volontariamente.

Il cortile interno, pavimentato con grandi “chianche” (lastre di calcare tipiche dell’architettura salentina), era il centro vitale della dimora. L’ampio atrio voltato, utile per ripararsi durante i giorni di pioggia, precedeva gli ambienti privati e le ali funzionali del palazzo. L’edificio non era solo una residenza, ma anche una struttura autosufficiente, sul modello delle masserie fortificate: un’economia domestica chiusa che garantiva l’autonomia dei suoi abitanti.

Vicende matrimoniali e successione
Nel 1860, Francesca Trani sposò Domenico Ferrari, appartenente ai Duchi di Parabita, legando così la dimora a un ramo della nobiltà napoletana. La loro figlia, Mariannina Ferrari Trani, portò il palazzo in dote alla casata Muzi di Gallipoli, altra famiglia illustre del Salento. L’ultimo discendente maschile del ramo Muzi risulta scomparso alla fine del XX secolo, segnando la chiusura di una lunga tradizione familiare.

Presenze illustri e storia nazionale
Due importanti episodi storici sono legati al palazzo:

1807 – Giuseppe Bonaparte
Secondo la tradizione popolare, Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone e allora re di Napoli, trovò ospitalità nel palazzo durante un viaggio ispettivo nel Sud Italia. Questa visita, se confermata, testimonierebbe l’importanza strategica e politica della dimora.

1943 – Il Re Vittorio Emanuele III e Badoglio
Nel contesto drammatico dell’Armistizio dell’8 settembre 1943, Vittorio Emanuele III e il maresciallo Pietro Badoglio si rifugiarono in Puglia durante la ritirata della monarchia e del governo. Il sovrano trovò alloggio proprio in questa dimora, mentre gli altri ufficiali dello Stato Maggiore furono ospitati nella colonia Scarciglia, nei pressi di Punta Meliso, a Santa Maria di Leuca. Questo episodio inserisce il palazzo direttamente nel contesto delle vicende della Seconda guerra mondiale.

Un luogo dove la storia non si racconta: si respira.

Ti aspettiamo!

Vivi un’esperienza che unisce gusto, relax e autenticità. Ogni dettaglio è pensato per farti sentire speciale: dall’atmosfera accogliente alla cura per ogni sapore, qui ogni momento diventa un ricordo. Vieni a trovarci, il tuo posto è già pronto.

Salvatore de nuccio

Salvatore e Jeannine

Jeannine